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Telefonia mobile: tariffe in calo del 17% grazie agli operatori virtuali

da | Ott 9, 2024 | Telefonia | 0 commenti

Negli ultimi anni, il mercato della telefonia mobile in Italia ha registrato una significativa riduzione delle tariffe, con una diminuzione che ha raggiunto il 17% in alcuni casi. Questo calo è dovuto principalmente al grosso numero di operatori virtuali (MVNO) che hanno fatto il loro ingresso in scena, aumentando così la concorrenza nel settore e spinto anche gli operatori tradizionali a rivedere le loro politiche tariffarie.

Le ragioni dietro il calo delle tariffe di telefonia mobile

La concorrenza spinge al ribasso i prezzi

La concorrenza tra gli operatori di telefonia mobile in Italia è uno dei principali fattori che ha contribuito alla riduzione delle tariffe.

In particolare, gli operatori virtuali (Mobile Virtual Network Operator – MVNO) hanno giocato un ruolo fondamentale in questo processo. A differenza degli operatori tradizionali, come TIM, Vodafone, WindTre e Iliad, i MVNO non possiedono una propria rete infrastrutturale, ma si appoggiano a quelle esistenti, potendo così offrire prezzi più competitivi.

Secondo i dati raccolti, il costo medio di un abbonamento con un MVNO è sceso del 17% rispetto all’anno precedente, portando il costo mensile a meno di 6,50 euro. Questo calo drastico ha costretto anche gli operatori tradizionali a rivedere le proprie tariffe, che sono scese di circa il 9%, con una media di 8,50 euro al mese.

Aumento dei giga inclusi nelle offerte

Un altro aspetto che ha caratterizzato il calo delle tariffe della telefonia mobile è l’aumento del numero di gigabyte inclusi nei pacchetti offerti dagli operatori. Rispetto agli anni precedenti, oggi le offerte includono un numero maggiore di giga per la navigazione mobile, rispondendo così alla crescente domanda di dati da parte dei consumatori.

Nel 2023, un pacchetto medio di telefonia mobile include circa 115 gigabyte mensili, un incremento del 42% rispetto all’anno precedente, quando il pacchetto medio offriva 81 gigabyte. Di questa tendenza hanno beneficiato particolarmente i consumatori, che ora possono navigare di più senza dover pagare tariffe esorbitanti.

Tendenze e previsioni per le tariffe di telefonia nel 2025

Anche gli operatori tradizionali hanno aumentato il numero di gigabyte inclusi nei loro pacchetti. TIM, Vodafone, WindTre e Iliad, ad esempio, offrono ora in media 135 giga al mese, con una crescita del 50% rispetto al 2022. Nonostante ciò, il prezzo di questi abbonamenti è rimasto relativamente stabile, intorno ai 14,40 euro al mese.

Questa tendenza a includere più dati senza aumentare i prezzi ha reso le offerte degli operatori tradizionali più competitive, anche se rimangono generalmente più costose rispetto a quelle degli operatori virtuali.

Nonostante il calo generale delle tariffe, è possibile però che nel prossimo futuro ci sia un’inversione di tendenza per alcuni operatori. TIM e WindTre hanno già annunciato che potrebbero adeguare le loro tariffe all’inflazione, il che potrebbe portare a un aumento dei prezzi per i consumatori.

Al momento, non ci sono segnali che gli operatori virtuali adotteranno misure simili. Di conseguenza, è probabile che continueranno a offrire le tariffe più basse sul mercato, mantenendo una posizione di vantaggio per i consumatori alla ricerca del massimo risparmio.

Le offerte degli operatori virtuali: il vero vantaggio

Il vero vantaggio, tuttavia, continua a essere rappresentato dalle offerte degli operatori virtuali. Con un costo medio di 7,91 euro al mese, le tariffe degli MVNO risultano essere notevolmente più convenienti rispetto a quelle dei concorrenti tradizionali.

Inoltre, gli MVNO offrono pacchetti che includono oltre 100 gigabyte di traffico dati, un aumento del 36,8% rispetto all’anno precedente.

Nonostante l’aumento dei dati, i minuti di conversazione e gli SMS inclusi nei pacchetti offerti dagli MVNO sono rimasti pressoché invariati, con solo piccole variazioni. Gli SMS, ad esempio, hanno visto un calo dello 0,1%, mentre i minuti sono aumentati del 3,2%. Questi dati indicano che la principale competizione tra gli operatori si sta giocando sul terreno del traffico dati, più che sui tradizionali servizi di chiamate e messaggi.

Telefonia fissa: un quadro diverso

Mentre il mercato della telefonia mobile continua a vedere una discesa dei prezzi, il settore della telefonia fissa ha seguito una direzione opposta.

Nel 2023, le tariffe per i contratti di internet casa sono aumentate del 3%, portando la spesa media mensile a 25,96 euro. L’Italia rimane comunque uno dei paesi europei con le tariffe internet casa più basse, con costi inferiori rispetto a Germania, Francia e Regno Unito.

Gli esperti consigliano di prestare particolare attenzione alle offerte combinate, che includono sia servizi di telefonia mobile che fissa. Questi pacchetti, infatti, hanno subito un incremento minore rispetto agli altri contratti singoli e possono ancora offrire un risparmio del 6% rispetto alla migliore offerta acquistabile singolarmente.

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